Cercare le cose di lassù

Letture : At 1,1-11 ; Sal 46; Ef 4,1-13 ; Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Quaranta giorni dopo la Pasqua– secondo il Libro degli Atti degli Apostoli – Gesù ascese al Cielo, cioè ritornò al Padre, dal quale era stato mandato nel mondo.

L’Ascensione del Signore indica il compiersi della salvezza iniziata con l’Incarnazione. Dopo avere istruito per l’ultima volta i suoi discepoli, Gesù sale al cielo (cfr Mc 16,19).

  • Egli, però, «non si è separato dalla nostra condizione» (cfr Prefazio); infatti, nella sua umanità, ha assunto con sé tutti gli uomini, portandoci al Padre e rivelando nello stesso tempo la meta della nostra vita terrena : il Paradiso. Per questo i discepoli, quando videro il Maestro ascendere al cielo, non furono presi dallo tristezza, ma provarono una grande gioia.
  • Con l’Ascensione la nostra umanità, la nostra vita è portata alle altezze di Dio.

Papa Benedetto afferma che : « Il Signore, aprendoci la via del Cielo, ci fa pregustare già su questa terra la vita divina.

Un autore russo del Novecento, nel suo testamento spirituale, scriveva: “Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … intrattenetevi … col cielo. Allora, la vostra anima troverà la quiete”[1].

Siamo invitati a cercare le cose di lassù, a pregustare già da ora, sulla terra, le realtà del cielo, la vita del cielo.

L’Eucarestia, grande sacramento, è cercare le cose di lassù ; è cercare la realtà più importante : Cristo, assiso alla destra di Dio Padre. L’Eucarestia è il sacramento che ci porta in Dio e permette a Dio di entrare e dimorare in noi sempre di più.

San Paolo c’invita a correre, a non fermarsi, a non dimenticare che lassù, in cielo, c’é un premio che ci aspetta, che ci deve essere consegnato… da Dio.

Supplichiamo la Vergine Maria, perché ci aiuti a contemplare i beni celesti, che il Signore ci promette, e a diventare testimoni sempre più credibili della sua Risurrezione, della vera Vita.

Grazie!

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[1] N. Valentini – L. Žák [a cura], Pavel A. Florenskij. Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo, Milano 2000, p. 418.

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