Farsi vicino

Letture: Gen 14,18-20; Sal 109; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11-17.

In quel tempo, Gesù accolse le folle e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. 12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Nella festa di oggi vorrei parlare di 4 punti:

  • Memoria.
  • Presenza.
  • Dono.
  • Alleanza.

            La festa di oggi ci rimanda al mistero che poche settimane fa abbiamo celebrato e che pochi giorni fa alcuni dei nostri bambini hanno ricevuto per la prima volta: il corpo e il sangue di Cristo.

            Vorrei richiamare alla vostra memoria il brano dei discepoli di Emmaus, del vangelo di Luca.

Gesù si fa vicino ai due, senza farsi riconoscere, e seppur l’iniziativa è sua, egli aspetta che siano loro a chiedergli di rimanere, di farsi riconoscere, di celebrare con Lui. Quella frase, quella richiesta “Resta con noi, perché si fa sera”, diventa d’ora in poi l’invocazione della Chiesa pellegrinante ogni volta che, riunitasi, celebra il mistero della morte e della risurrezione del suo Signore. Una richiesta che ha attraversato i secoli della Storia cristiana giungendo fino ad noi oggi; diventando espressione orante di un grido e di un bisogno che abitano i nostri cuori: “Resta con noi Signore, perché senza di Te è già sera!”

            Rileggere l’Eucarestia, partendo da questa scena evangelica, credo e spero ci possa aiutare a vedere, a intuire e a gustare la presenza reale del Signore nella nostra vita e attorno alla nostra vita.

            L’Eucarestia è presenza del Signore, vicinanza. Gesù, nel pane e nel vino, corpo e sangue, ha scelto di rimanere per sempre sulla terra. È un mistero grande, che sottolinea la continua e particolarissima presenza del Signore ovunque vi sia qualcuno che gli chieda “Resta con noi Signore, perché ormai si fa sera”.

            La presenza del Signore è caratterizzata dal dono. Gesù nell’Eucarstia non è solo semplicemente presente, ma è presente come corpo”spezzato” e sangue “versato”, cioè egli è presente nella dimensione oblativa, cioè dona la sua vita per coloro che egli ama. La festa del Corpus Domini è festa anche del dono, festa di chi dona con gioia.

            Far memoria del Corpus Domini, inoltre, sottolinea la realtà dell’Alleanza.

Gesù, nel donarsi all’uomo, nel donare la sua vita per la salvezza dell’uomo, ristabilisce l’Alleanza, ma un’Alleanza nuova e unica.

Se leggiamo tutta la scrittura dal punto di vista dell’Alleanza, ci accorgiamo che Dio dice, fa e opera tutto per amore dell’uomo, per stabilire con lui quell’amicizia e unità dei primi tempi. Ciò che muove Dio è l’amore verso la sua creatura. È quasi come, da parte di Dio, un non poter stare, un non poter vivere senza l’uomo. Egli è sempre alla ricerca dell’uomo. La vita dell’uomo: fame e sete, tristezza e gioia, fatiche e successi che egli vive, diventano di Dio. Quasi possiamo dire che l’uomo è lo specchio in cui Dio vuole riflettersi. Ecco perché, ad un certo punto, sant’Ilario dirà “l’uomo è la gloria del Dio vivente”.

            Dio ama così tanto l’uomo, e ciascuno di noi, che ha mandato suo Figlio perché ci potesse essere un’alleanza eterna e indistruttibile. Ecco qui il brano “chi ci separera dall’amore di Cristo? Forse la spada , la nudità, il pericolo? Noi siamo più che vincitori per virtù di colui che è morto per noi”.

            Infine, l’Eucarestia è memoria, cioè rendere presente e operante, qui ed ora, il mistero della salvezza. Un mistero che viene a salvare l’uomo nella sua storia passata, nel suo presente attuale e apre la strada al futuro certo di Dio!

            Queste quattro parole: presenza, dono, alleanza e memoria potrebbero essere il nostro programma estivo. Come riposarsi, come vivere le vacanze, quale deve essere l’anima giusta di ogni giorno? A quale acqua rinfrescarsi? Quella che scaturisce dall’Eucarestia, Gesù presente, il quale si dona alle nostre vite.

Buona estate!!

Grazie!

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