Alzati 9 – Lo restituὶ a sua Madre!

Lo restituὶ a sua Madre!

Leggiamo i seguenti versetti del nostro brano di Luca:

Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre”. (Lc 17,15-16).

Al versetto 15, san Luca descrive un dettaglio che forse avrebbe potuto omettere, in quanto intuitivo e consequenziale nello svolgimento dei fatti.

Vale a dire che tutti coloro che avrebbero letto questo racconto, noi compresi, avrebbero capito che il ragazzo, fatto risorgere miracolosamente da Gesù, sarebbe poi ritornato a vivere con sua madre.  Perché allora san Luca scrive che Gesù “lo restituì a sua madre”? Credo che con questa informazione, l’evangelista desidera comunicarci un messaggio importante per il nostro cammino cristiano.

Questo dettaglio, che Luca non dimentica di riportare nel suo vangelo, a mio avviso evidenzia la presenza della madre durante la risurrezione del figlio e l’appartenenza di quest’ultimo ad essa, richiamando alla nostra memoria il mistero della Risurrezione di Gesù, di cui la Madonna è stata partecipe; inoltre evidenzia che da quel momento in poi il rapporto tra i due è nuovo e totalmente diverso. Non si tratta più di una semplice e naturale relazione affettiva tra madre e figlio: i due sono chiamati a vivere il loro legame familiare anche da un punto di vista spirituale, ovvero alla luce del fatto straordinario rappresentato dalla risurrezione.

Mi piace anche supporre, sia pure con qualche incertezza, che questo particolare (“..lo restituì a sua madre”) descritto da san Luca sia in qualche modo da collegarsi alle parole che Gesù, sulla croce, ha pronunciato rivolto a sua Madre: “Donna, ecco il tuo figlio” (Gv 19,26-27), senza dimenticare che parole analoghe erano state poco prima indirizzate a Giovanni: “Ecco tua Madre”.

Quale potrebbe essere, per la nostra fede, il significato più bello e profondo di questo versetto? Che cosa san Luca vuole dire oggi a noi cristiani del terzo millennio?

Penso che l’evangelista, senza dimenticare il rapporto stretto che aveva con la Madonna, ci invita a riscoprire sempre di più le parole del Crocifisso sulla croce: “Ecco tua madre”. Siamo invitati a scoprire e ri-scoprire sempre chi è Maria, la Madre di Gesù, per ciascuno e ciascuna di noi?

Mi vengono in mente le parole scritte dal mio fondatore sant’Eugenio nelle nostre Costituzioni e Regole oblate: “Avranno Maria sempre per madre. Vivranno le sofferenze e le gioie di missionari in grande intimità con lei, Madre di misericordia”[1].

Attraverso questa catechesi desideriamo soffermarci sulla presenza e sull’importanza della Madonna all’interno della comunità cristiana, all’interno della Chiesa.

 Cerchiamo anche di comprendere meglio ed accogliere quanto la Madre di Dio sia “essenziale” nel nostro cammino di santità, come espressione della sua missione di essere, in ogni tempo, Madre dell’Umanità intera, affidatale da Dio stesso sia ai piedi della croce del Figlio che nel giorno di Pentecoste.

Dalla lettura di un libro su Maria, scritto dalla mistica tedesca Adrienne Von Spiyer[2] (da cui si è ispirato, per le sue opera teologiche, il teologo Hans Urs von Balthasar), ho compreso che mentre al momento dell’annunciazione Maria, nel pronunciare il suo “sὶ” all’Angelo, diventa Madre di Gesù, ai piedi della Croce, alle parole del Figlio “Donna, ecco tuo figlio”, con le quali le viene chiesto un altro “sì”, Lei diventa “Madre dell’Umanità”, Madre di tutti noi.

Questa sera, spero che questa catechesi, sotto l’azione dello Spirito Santo, possa illuminare i nostri cuori e indicare i passi da compiere per accogliere Maria nella nostra vita come Madre, desiderosa di accompagnare ogni nostro atto di fede in Cristo Gesù e ogni respiro come aneliti all’unico essenziale: la Vita eterna.

Mi viene in mente, a proposito di quanto ho affermato, la frase di un sacerdote francese, san Luigi-Maria Grignon de Monfort[3], che fondò tutta la sua missione sul culto mariano, il quale diceva: “Ad Jesum per Mariam”,  a Gesù per (attraverso) Maria.

Cito questo suo scritto:

“«Tutta la nostra perfezione consiste nell’essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo». Perciò la più perfetta di tutte le devozioni è incontestabilmente quella che ci conforma, unisce e consacra più perfettamente a Gesù Cristo. Ora, essendo Maria la creatura più conforme a Gesù Cristo, ne segue che tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma più un’anima a Nostro Signore è la devozione a Maria, sua santa Madre, e che più un’anima sarà consacrata a lei, più sarà consacrata a Gesù Cristo. La perfetta consacrazione a Gesù Cristo, quindi, altro non è che una consacrazione perfetta e totale di se stessi alla Vergine santissima e questa è la devozione che io insegno.

 O, in altre parole, essa è una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo. Questa devozione consiste, dunque, nel darsi interamente alla santissima Vergine allo scopo di essere, per mezzo suo, interamente di Gesù Cristo. Con questa forma di devozione ci si consacra nello stesso tempo alla Vergine santa e a Gesù Cristo: a Maria, come al mezzo più perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e unirci a lui; a nostro Signore, come al nostro fine ultimo, cui dobbiamo tutto ciò che siamo, perché è nostro Redentore e nostro Dio.(L. M. Grignion da Monfort, “Il trattato della vera devozione a Maria”, Opere, Ed. Monfortane, Roma 1990, pp. 430-434,  nn. 120-121. 125-126)”[4].

Poniamoci ora alcune domande sotto il profilo biblico-teologico sulla Madre di Gesù.

A) Chi è Maria?

Qual è il disegno di Dio su di lei? Quale posto la Madonna occupa nel piano salvifico di Dio? Perchè Gesù nell’ora più cruenta della sua vita umana l’ha assegnata a noi in qualità di “Madre”?

Domande, queste, sulle quali potremmo discutere per giorni e giorni. Domande che hanno in qualche modo accompagnato da sempre la riflessione della Comunità Cristiana, e in particolare di alcuni teologi della Teologia mariana, sulla vita e sulla missione di questa donna di Nazareth.

Mi limito a dare solo alcuni brevi passaggi sulla vita della Madre di Gesù, dal momento che entriamo in un campo di estrema vastità e bellezza.

Se da un lato solo lo Spirito Santo, Sposo di Maria, può introdurci e farci gustare le meraviglie operate da Dio in questa “Ancella del Signore”, dall’altro lato possiamo correre il rischio di perderci e di allontanarci dall’essenziale.

Quasi sempre il modo migliore per conoscere qualcuno è stare con lui; la stessa cosa vale per Maria: non c’è strada migliore per conoscerla se non stare con Lei nella preghiera.

Come nei riguardi di Dio sono più le parole che non siamo in grado di dire rispetto a quelle che possiamo esprimere, perchè Egli è sempre al di là della nostra conoscenza e comprensione; così è per la Madonna: nessuna parola umana può cogliere ed esprimere definitivamente il suo mistero e la sua bellezza.

Quando lessi la storia delle apparizioni di Lourdes, rimasi colpito dal fatto che santa Bernardette non era mai soddisfatta delle varie statue che tentavano di riprodurre le fattezze di Maria, perchè nessuna di esse era capace di esprimere totalmente la bellezza che lei vedeva quando l’Immacolata le appariva nelle visioni alla grotta.

  1. Chi è Maria? Quali sono le parole dei vangeli su questa donna di Nazareth?

Leggiamo nel vangelo di san Luca:

“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei” (Lc 1, 26-31.34-35.38).

Maria era una donna ebrea, di fede giudaica e obbediente alla parola della Sacra Scrittura. Una credente timorata di Dio e pronta a compiere la volontà del suo Signore.

Diventa madre di Gesù per opera dello Spirito Santo, rimanendo intatta nella sua verginità.

Maria è l’unica creatura che Dio ha riservato per sè in una maniera esclusiva e speciale, a tal punto da essere definita, nel Medio-Evo, “Hortus conclusus”, cioè “giardino recintato”.  Vale a dire un luogo chiuso a chiunque e il cui accesso è riservato solo a Dio.

  1. Quale icona possiamo utilizzare per presentare la vocazione della Madonna?

Ci sono tante immagini con le quali viene dipinta e descritta la Santa Vergine, sia nella Bibbia che nelle opere artistiche lungo il corso della storia, dal cristianesimo in poi.

Mi ha tanto colpito e piaciuto un passo del profeta Ezechiele, in cui possiamo intravvedere una delle immagini più significativa della Madre di Dio. Scrive il profeta:

“Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l’abbondanza dell’acqua“ (19,10).

Maria è, simbolicamente, questa vite piantata vicino alle acque dello Spirito: acque che nutrivano il suo cuore e il suo grembo, così da essere rigogliosa e frondosa, cioè forte nella sua umiltà, candida nella sua bontà, bella e pura nella sua semplicità a tal punto da far innamorare lo stesso Creatore e da lei farsi generare.

Ricordiamo le sublimi parole del poeta Dante Alighieri, del quale ricorre il settecentesimo anniversario della morte, nel 33° canto del Paradiso:

“Tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura”[5].

Lei creatura di Dio, così bella diventò colei che generò il suo Creatore. Maria figlia di Dio, diventa anche Madre di Dio.

Quanto doveva essere bella Maria (e come lo è tuttora!) al punto che Dio se ne innamora!

 Come se Lui non possedesse già in sè questa bellezza, da Lui stesso elargita alla Madre di suo Figlio, e che invece sembra ritrovare in questa creatura come qualcosa di grandemente meraviglioso, qualcosa mai visto prima.

Ecco perchè diciamo che Dio ha compiuto, nella Vergine, l’opera più bella, l’opera più sublime. Di conseguenza “non” ci potrà mai essere, da parte del Signore, una creazione più perfetta della Madonna, perchè in lei Egli ha posto il suo Verbo eterno[6].

Maria generò nel suo grembo, per mezzo dello Spirito Santo, il frutto più bello e saporito della Vite. Un frutto accessibile a tutta l’Umanità, a differenza di quello proibito nel giardino dell’Eden con Adamo ed Eva[7].

  1. Che cosa la Chiesa dice e proclama di Maria?

Sia il Magistero della Chiesa e dei Papi, sia la vita dei santi e in particolare di coloro chiamati “santi mariani”, come per esempio san Bernardo di Chiaravalle, il Beato Bartolomeo Longo…[8], e infine la devozione dei fedeli, hanno sempre cercato di mettere in rilievo la vita e la missione della Madonna come elemento “determinante” nel disegno salvifico di Dio-Padre.

La dottrina della Chiesa, lungo i secoli, ha proclamato fino ad oggi quattro dogmi sulla vita e sul mistero di Maria:

  • MARIA, MADRE DI DIO (1 gennaio): dogma proclamato dal Concilio di Efeso 431.
  • LA PERPETUA VERGINITÀ DI MARIA SANTISSIMA (25 marzo): proclamato dal Concilio di Costantinopoli II 553.
  • L’IMMACOLATA CONCEZIONE (8 dicembre): proclamato da papa Pio IX, l’8 dicembre 1854.
  • L’ASSUNZIONE AL CIELO IN ANIMA E CORPO DELLA B.V. MARIA (15 agosto): proclamato da papa Pio XII, il 1° novembre 1950.

Non desidero entrare nel contenuto dei dogmi e delle cause che hanno portato la Chiesa ad annunciare queste verità inconfutabili sul mistero di Maria, ma esprimere soltanto alcune indicazioni che ci aiutano a crescere nel rapporto con Lei.

          3.1) Maria, Madre di Dio

Questa verità di fede è proclamata il primo gennaio, cioè all’inizio di un nuovo anno solare. Segno che la Chiesa desidera aprire e iniziare un nuovo anno con Maria. Noi tutti siamo chiamati e invitati a fare altrettanto: iniziare un nuovo anno sociale con Maria.

Dunque la santa messa celebrata nel primo giorno dell’anno è dedicata alla Madre di Nostro Signore.

Mi sembra chiaro che questa decisione liturgica indica che ogni cristiano è invitato a porre la Madonna all’inizio sia di ogni nuovo anno solare, scolastico, lavorativo, sia all’inizio di ogni realtà e avvenimento della propria vita.

Siamo chiamati anche noi a porre continuamente la nostra vita, le nostre idee, progetti, decisioni, gioie e sofferenze sotto il patrocinio e la guida della Madre. Siamo invitati a lasciar cadere nelle mani della Vergine quanto è presente nelle nostre.

Maria, posta nel primo giorno dell’anno, diventa Colei che apre e che indica la via, accompagnando il cammino di ogni uomo e donna verso ciò che la teologia chiama “escaton” ovvero le cose ultime, fino al compimento.

           3.2) Maria sempre vergine

Nella rasppresentazione iconografica della Madonna, la sua verginità viene rappresentata da tre stelle poste sul suo mantello. Esse indicano tale mistero: della verginità prima, durante e dopo il parto.

Nella verginità della Madonna possiamo cogliere la grande delicatezza di Dio che entra in Lei, genera il Figlio suo prediletto e la lascia sempre libera nell’aderire alla sua volontà. Più è votata a Dio e alla sua missione, più è Donna libera e realizzata.

Inolte credo che la vita della Madonna, Vergine e Madre, quasi come una contraddizione in termini, apra la vera via della bellezza, della purezza e dell’animo trasparente e giovane nel donarsi agli altri.

Non c’è verginità realizzata se non quella vissuta nella maternità e parternitá. Autentiche vergine e vergini, come noi consacrati, sono Madri e Padri dell’Umanità. Possiamo anche affermare il senso opposto: una vera maternità e paternità sono tali quando il cuore è vergine, cioè aperto verso tutta l’Umanità e libero di accogliere ogni fratello e sorella.

           3.3) Maria l’Immacolata Concezione

Maria è l’unica persona che Dio ha creato priva del peccato originale.

La Madonna è l’unico essere umano che non è mai stata colpito dal male, macchiato dal peccato e separato da Dio a causa dell’egoismo.

Maria è la nuova Eva, la Nuova Creazione. In Lei Dio opera qualcosa di inedito, in cui è impresso, presente ed operante, tutto il Suo amore infinito. Maria è l’icona dell’Amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un amore tale da crearla tutta bella e pura. Per questo motivo sarà invocata dai fedeli la “Tota pulchra”, ovvero la Tutta Pura e la Tutta Bella!

Maria Immacolata è l’arca dell’Allenza tra Dio e il Cosmo intero, per l’Eternità.

Solo una donna così pura e limpida poteva portare in sé il Dio eterno e contenere l’anelito vitale di tutta la Terra.

Credo che chi pratica Maria, non possa che essere aiutato a scoprire la stessa bellezza che Dio ha posto in sé stesso, in un continuo processo di sviluppo e di crescita.

           3.4) Maria assunta in Cielo

Maria assunta in cielo in corpo e anima è un richiamo per tutti noi credenti (e per tutto il genere umano) allo scopo ultimo della salvezza: essere accolti nel Regno di Dio con tutta la nostra persona: anima, cuore e corpo.

Parlare dell’assunzione della Santissima Madre di Dio, come anche dell’ascensione di Gesù Cristo, significa sottolineare che da Lei impariamo il valore e l’importanza di ogni nostro gesto umano.

La vita umana, già su questa terra, è impregnata di divino.

Come nel libro della Genesi si racconta che lo Spirito aleggiava sulle acque, come il sangue di Cristo, versato sulla croce, ha irrorato la terra, così nel giorno del nostro battesimo la nostra vita è diventata vita sacra e in essa ogni nostra azione.

Ogni azione vissuta nell’amore di Dio ha una valenza infinita perchè tutto già abita nella prospettiva dell’Eternità.

L’assunzione di Maria ci richiama alla missione di amare la propria vita: accoglierla attraverso il corpo, santificarla attraverso il cuore e la mente, svilupparla attraverso il lavoro quotidiano e sapendo gioire dei frutti che essa produce sotto l’azione dello Spirito.

Da quanto abbiamo cercato di apprendere sulla Madonna, attraverso la parola di Dio e il magistero della Chiesa, cerchiamo ora di scendere da questo livello così alto e bello sul mistero di Maria, per avvicinarla maggiormente alla nostra situazione terrena.

Dal punto di vista spirituale e pastorale ci chiediamo ancora:

B) Chi è Maria?

Quale deve essere la vera devozione alla Madonna?

         4) Che tipo di relazione siamo chiamati a vivere con lei?

Non so se avete mai fatto caso che spesso le statue della Madonna hanno il volto rivolto verso il basso. Mi sembra quasi come un volere stesso di Maria quello di permetterle di scendere e di venire a casa nostra. Permettere a Maria di entrare nella nostra casa ogni giorno affichè possiamo percepirla come una di noi, una di casa.

Una volta ho sentito dire da Madre Elvira Petrozzi, fondatrice della Comunità Cenacolo, che bisogna invitare la Madonna a casa nostra ogni giorno perchè Lei è umile.

La preghiera alla Madonna, cosi come ogni Ave Maria, è un continuo invito rivolto a Lei per fermarsi a casa nostra.

          4.1) Maria prima di tutto è nostra madre nella fede.

Siamo stati partoriti tutti ai piedi della Croce, siamo nati a Dio grazie al suo grembo verginale. Apparteniamo a Lei perchè portiamo nel nostro cuore il suo amore, nelle nostre vene scorre il suo sangue spirituale e ciascuno di noi ha nel suo volto un tratto della bellezza dell’Immacolata. Siamo di Maria, siamo figli suoi! Ecco perchè il cristiano ha un rapporto speciale con Maria.

Siamo chiamati a vivere con la Madonna una relazione filiale.

          4.2) Maria è sorella, amica, guida.

Lei vuole essere presente nella nostra vita e accompagnarci in ogni passo. Spesso ci spiana il cammino dalle fatiche e dai pericoli. Come un amico vero è sempre pronto ad aiutarci, a proteggerci e ad aprire la nostra mente alla verità dell’esistenza, così desidera essere la Madonna per ciascuno.

Siamo chiamati a vivere con la Madonna una relazione amicale.

          4.3) Maria Advocata nostra.

Maria infine vuole essere la nostra Avvocata, colei che intercede per noi presso Dio.

Ella è la sola che sa parlare bene di noi a Dio, presentandogli, nell’amore più puro, le nostre richieste e necessità. Lei è capace di intermediare nel giusto modo sia tra Dio e gli uomini sia tra le persone.

Maria è nostro Avvocato non solo verso Dio, ma anche nelle situazioni più difficili dei rapporti fraterni.

Siamo chiamati a vivere con la Madonna una relazione di fiducia.

          4.4) Maria, una fortezza sicura.

Chi accoglie Maria nella sua casa e vive con Lei, e con Lei condivide la sua vita è come chi costruisce la sua casa sulla roccia[9]. Maria, nella sua umiltà, è fortezza inespugnabile di fronte a qualsiasi attacco del nemico. Lei è odiata dal male proprio per il suo farsi umile e piccola: allo stesso modo di come il buio si contrappone alla luce.

Siamo chiamati a vivere con la Madonna una relazione di abbandono.

  1. Come vivere la nostra relazione con Maria?

Che cosa fare per crescere nel rapporto con Lei e per sentirla più vicina e presente? Che cosa Maria ci chiede di fare? Quali parole ed esempi di vita ci ha lasciato che noi possiamo imitare?

Dal libro dei Proverbi ho trovato due versetti, che comunicano lo stesso messaggio, come il cuore di ogni devozione verso la Madonna:

“Non rifiutare l’insegnamento di tua madre”[10] e “non trascurare l’insegnamento di tua madre”[11].

Da queste due consigli ricaviamo che il primo atteggiamento di figliolanza nei confronti della Madonna è quello di ascoltare e mettere in pratica le sue parole.

Nei vangeli abbiamo pochissime frasi pronunciate dalla Madonna:

  • “Eccomi, sono la serva del Signore” (Lc1, 38).
  • “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46)
  • “Fate tutto quel che vi dirà” (Gv2,5).

          5.1) “Eccomi, sono la serva del Signore”: parole pronuciate dalla Vergine alla fine dell’incontro con l’Angelo. Parole che richiamano gli atteggiamenti e l’attitudine di Maria:

  • Maria in ascolto della parola di Dio.
  • Maria umile e docile alle parole dell’Angelo.
  • Maria accogliente e disponibile alla volontà inaspettata di Dio.
  • Maria tutta votata a Dio, rinunciando ad ogni suo progetto personale.
  • Maria serva del Signore.

           5.2) “L’anima mia magnifica il Signore”: sono parole che esprimono il desiderio della Vergine affinché la sua vita sia un canto, una lode, un ringraziamento continuo a Dio, per tutto quello che Egli ha realizzato e continua a realizzare nella storia degli uomini.

Una vita che diventa servizio ininterrotto verso Dio e verso gli uomini, come una preghiera continua.

           5.3) “Fate tutto quel che vi dirà”: questa parola forte e chiara della Madonna, rivolta ai servi durante le Nozze di Cana, indica la sua volontà, il suo desiderio più profondo verso chi decide di seguirla e di diventare suo discepolo. La Madonna vuole che la nostra volontà e i nostri desideri si conformino al desiderio e alla volontà di Dio.

        6) La vita quotidiana di Maria

Della vita concreta della Madonna poniamo in risalto alcune sue attitudini, come esempi da vivere nei confronti dei nostril fratelli e sorelle.

  • Nella stalla di Betlemme: la povertà e lo stupore di Maria.
  • Maria Madre di Dio cavalca un asino per rifugiarsi in Egitto: la semplicità e l’umiltà di Maria.
  • I tre mesi vissuti a casa della cugina Elisabetta evidenziamo l’importanza di servire particolarmente le persone di casa: famigliari e parenti. L’attenzione e la cura verso gli anziani, le donne incinte, le persone deboli e bisognose e i bambini.
  • Nei 30 anni vissuti a Nazareth con Gesù: Maria, donna comune, che si prende cura della sua famiglia e della sua casa.
  • Ai piedi della croce: il silenzio di Maria. Il dolore di Maria. Lo sguardo di Maria sul figlio.
  • Maria al sepolcro: ci insegna a sperare ed attendere la Risurrezione.
  • Maria nel Cenacolo: Maria guida, maestra e protettrice della Chiesa e di tutto il Genere umano.

Concludo.

Al termine della nostra riflessione sulla vita della Madonna e sull’importanza di costruire con Lei un rapporto di figliolanza e amicizia, vorrei riassumere tutta la catechesi ponendo alla nostra immaginazione l’esempio del neonato in braccio a sua madre. Egli la guarda, non dice nulla perché ancora non sa parlare, e si lascia amare da Lei. Dopo questo semplice rapporto iniziale, sappiamo che, successivamente, il bambino sará condotto alla scoperta del padre, dei fratelli e della societá.

Facciamo il possibile, in queste prossime settimane, per crescere nel rapporto con Maria, per sentirci restituiti a nostra Madre, per porci nelle sue braccia e lasciarci da lei guardare, amare e sorridere, per vivere, attraverso il suo cuore, la fede in Cristo.

Infine, come è consuetudine, ci diamo alcuni suggerimenti e aiuti per porre in pratica quello che lo Spirito Santo ha detto ai nostri cuori, attraverso l’incontro di questa sera, e per vivere anche meglio il mese di maggio dedicato alla Madonna.

  1. Ogni mattina, appena svegli, invitare la Madonna a venire a vivere con noi la nostra giornata.
  2. Recitare il Santo Rosario ogni giorno o almeno una volta alla settimana, per esempio il sabato, giorno a Lei dedicato.
  3. Per la recita del Rosario, per chi non riesce a pregarlo tutti i giorni, si può formare dei gruppi virtuali del Rosario: 5 persone che si accordano a recitare ogni giorno, nei loro posti di vita, una decina dei cinque misteri dello stesso mistero.
  4. Ripetere più volte durante il giorno o in alcune occasioni importanti, speciali e difficili, parole di consacrazione alla Madona, come per esempio quelle che papa Giovanni Paolo II usava ripetere: “Totus tuus”.
  5. Provare a leggere “Il Trattato della vera devozione a Maria” o un libro sulla vita della Madonna.

Terminiamo con una preghiera alla Madonna di David M. Turoldo[12]:

O  Immacolata!

Tu sei oltre le stelle, oltre le gerarchie,

oltre la vita, oltre la morte, oltre…

Risplendi tu nelle nostre coscienze,

e guidale là dove tutto l’effimero si cancella,

là dove è solo silenzio!

Grazie!

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[1]Costituzioni e Regole della Congregazione dei Missionari OMI, Roma 2012, C 10.

[2]Adrienne von Speyr, L’Ancella del Signore, Ed. Jaca Book 2001.

[3]Sacerdote francese vissuto a cavallo tra il 1600 e il 1700 e fondatore della Congregazione della Compagnia di Maria, dei padre monfortiani.

[4] https://www.madonnadellacoltura.it/blog/ad-jesum-per-mariam-san-luigi-maria-grignion-da-montfort

[5]D. Alighieri, Canto 33 del Paradiso, Divina Commedia.

[6]Cf. Gv1.

[7]Gen 2, 16-17.

[8]A. Amato, I Santi e la Madre di Dio, Libreria Ed. Vaticana, 2018.

[9]Cf. Mt 7, 21-27.

[10]Pr 1,8.

[11]Pr 6,20.

[12]http://www.lapartebuona.it/la-bibbia-nellarte-e-nella-cultura/evoluzione-iconografica-dellimmacolata-concezione-un-contributo-di-micaela-soranzo/

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