Prima di iniziare la catechesi di questa sera, che sarà dedicata al sacramento del battesimo, vorrei fare due premesse importanti per spiegare quali saranno i punti che affronterò per ogni sacramento.

La prima premessa è la seguente:

Quando parliamo dei sacramenti singolarmente, dobbiamo scegliere quali sono gli argomenti sui quali desideriamo focalizzare la nostra riflessione, perché per ciascuno di essi potremmo parlare per ore e ore, col rischio di perderci…

Seconda premessa:

Tenendo presente che il nostro percorso di catechesi serale impegna un’ora di tempo (alcune volte anche meno), ho pensato di indirizzare la nostra attenzione su quattro punti per ciascun sacramento, sotto forma di quattro domande.

Cercheremo di capire, in primo luogo, il significato terminologico di ciascun sacramento, in secondo luogo il suo fondamento biblico, in terzo luogo l’aspetto liturgico e, da ultimo, il suo valore spirituale.

Infine, concluderemo ogni catechesi proponendo, come d’abitudine, delle domande o degli esercizi da svolgere, quali aiuti concreti per approfondire il contenuto dell’incontro.

Iniziamo con il primo sacramento, che rappresenta la “porta d’ingresso” nella vita cristiana:

 

IL BATTESIMO

Lo scopo di questa catechesi è quello di aiutarci a riscoprire il battesimo sia come “fondamento dell’esistenza cristiana”[1] sia come nuovo senso della vita umana.

Oggi viviamo in un contesto sociale sempre più tecnologicizzato e globale, in cui l’essere umano fa molta fatica a ritrovare, nell’orizzonte della sua vita, i riferimenti al Transcendente, cioè a Dio, per cui, più che mai, abbiamo bisogno di ri-scoprire i fondamenti del credo cristiano.

Inoltre, considerando anche il contesto occidentale in cui viviamo, che, storicamente, si presenta di antica tradizione cristiana, non è per nulla facile e soprattutto scontato parlare di battesimo, inteso come vita nuova in Cristo, ri-nascita nello Spirito e vita nella Trinità.

L’humus della vita sociale, che riscontriamo nelle strade delle nostre città e dei nostri paesi, non aiuta,  inanzitutto, a celebrare la nascita di una nuova vita, non solo come evento ma come dono unico e irripetibile… quanto meno il sacramento battesimale.

Il nostro contesto culturale e sociale è continuamente minacciato sia da una “ingegneria biogenetica”  che  mette in opera tentativi sempre più azzardati di manipolazione della vita umana fino alla possibilità (effettuale, se non effetiva) della clonazione”[2] sia dalla pratica abortiva (dove in tanti paesi è diventata un diritto, una legge).

Tutto ciò offusca lo sguardo e l’apertura del cuore al mistero unico della vita umana, riducendolo ad un fatto (a volte ad “un fatto accidentale”) e non ad un av-venimento come dono e, per i credenti, come grazia di Dio.

A mio parere, per poter comprendere il battesimo e per celebrare la ri-nascita in Cristo della nostra cultura attuale, dobbiamo più che mai recuperare il valore della vita che nasce, il senso della festa legato ad essa e il mistero che la abita. Ogni essere umano è un dono unico dell’esistenza, con un progetto e una missione specifica di cui il mondo ha bisogno. Nessuno è “un di più” o “un incidente” della storia, ma ognuno è, per vocazione, chiamato, con il suo contributo, a rendere più bello il mondo.

Perchè, come primo sacramento su cui desideriamo riflettere, iniziamo dal battesimo? La scelta non è dovuta ad una motivazione personale o pastorale o altro, ma perché il battesimo è la porta d’ingresso al mistero di Dio.

Come la porta è l’accesso consueto e normale ad ogni ambiente, sia esso una stanza, o un ufficio o qualunque altro luogo chiuso, cosi il battesimo lo è per la fede cristiana, in maniera unica e imprescindibile.

Se però da un lato il battesimo è la porta d’ingresso da attraversare necessariamente per essere introdotti a Dio e al suo mistero, dall’altro lato dobbiamo ritenere che lì, dove non è possibile accedere a questo sacramento, “lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale[3].

Iniziamo a porci la prima domanda:

  1. Che cosa vuol dire la parola “battesimo?”

Il termine “battesimo” deriva dal verbo greco bàptein/baptìzein, che significa “immersione” e “lavare”. Esso indica sia l’immersione in una nuova realtà, sia l’abluzione, ovvero il lavaggio come atto di purificazione.

Nel catechismo della Chiesa leggiamo che l’« immersione » nell’acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con Lui, quale « nuova creatura » (2 Cor 5,17; Gal 6,15)”[4].

Questo sacramento è anche chiamato “il « lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo » (Tt 3,5), poiché rappresenta e realizza quella nascita dall’acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno « può entrare nel regno di Dio » (Gv 3,5)”[5].

La parola “immersione” indica due movimenti.

Il primo è un movimento discendente: la Trinità scende nel battezzato, prendendo dimora presso di lui per sempre e cambiando la natura ontologica della sua persona.

Questo rileva il passaggio dall’essere creati ad “immagine e somiglianza di Dio” (potremmo dire una creazione esterna a Dio: il creato è di fronte a Dio) ad essere ri-creati in Dio (ri-nascere e vivere continuamente nella Trinità: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio per sempre, come anche si realizza in maniera speciale nell’atto della comunione durante la santa messa).

Il secondo movimento è ascendente: il battezzato ascende, sale verso la vita della Trinità ovvero viene introdotto nel seno del Padre, nella Vita eterna.

Al numero 1253 del catechismo la Chiesa afferma che:

il Battesimo è il sacramento della fede. La fede però ha bisogno della comunità dei credenti. È soltanto nella fede della Chiesa che ogni fedele può credere”.

Vorrei terminare questa prima domanda, leggendo un testo di san Gregorio Nanzianzeno, con il quale egli definisce che cos’è il battesimo:

« Il Battesimo « è il più bello e magnifico dei doni di Dio. […] Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli; Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell’acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti); illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio »[6].

Seconda domanda:

  1. Qual è il fondamento biblico del battesimo? Quali sono i passi di riferimento della Sacra Scrittura?

L’assetto rituale del battesimo, come lo conosciamo oggi, celebrato nelle nostre parrocchie, si è sviluppato sulla base di quattro periodi[7] della sacra Scrittura: l’Antico Testamento, l’epoca precedente all’era cristiana, il battesimo di Giovanni Battista e il battesimo di Gesù; senza dimenticare che, sicuramente, riti di iniziazione alla vita religiosa e di purificazione, presenti nelle religioni del passato vicine al popolo d’Israele e a quello Cristiano, hanno influenzato la formazione del sacramento.

2.1) Nell’Antico Testamento troviamo diverse testimonianze di riti di purificazioni, che saranno considerati come prefigurazioni del battesimo: come ad esempio il diluvio (cfr. 1Pt 3,20s), oppure il passaggio del Mar Rosso (cfr. 1 Cor 10,1s), i casi di “impurità” per i quali la legge impone abluzioni rituali che purificano ad abilitano al culto (Num 19,2-10; Deut 23,10s)” [8], per arrivare fino ai profeti, i quali annunziano un’acqua di purificazione dai peccati (Zac 13,1; Ez 36,24-28).

1218  Fin dalle origini del mondo l’acqua, questa umile e meravigliosa creatura, è la fonte della vita e della fecondità. La Sacra Scrittura la vede come « covata » dallo Spirito di Dio:

« Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare ».

1219  La Chiesa ha visto nell’arca di Noè una prefigurazione della salvezza per mezzo del Battesimo. Infatti, per mezzo di essa, « poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua » (1 Pt 3,20):

« Nel diluvio hai prefigurato il Battesimo, perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova ».

1221 È soprattutto il passaggio del Mar Rosso, vera liberazione d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, che annunzia la liberazione operata dal Battesimo: « Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati ».

1222 Infine il Battesimo è prefigurato nella traversata del Giordano, grazie alla quale il popolo di Dio riceve il dono della terra promessa alla discendenza di Abramo, immagine della vita eterna. La promessa di questa beata eredità si compie nella Nuova Alleanza.

2.2) Epoca immediatamente pre-cristiana.

I riti diventano segno di tre realtà: osservanza rigorosa della legge, intensa attesa messianica, netta separazione del popolo d’Israele da tutto gli altri popoli.

2.3) Il battesimo di Giovanni Battista.

Era un battesimo per la conversione e per il perdono dei peccati.

« È un battesimo unico, dato nel deserto, in vista del pentimento e del perdono (Mc 1,4ss). Implica la confessione dei peccati ed uno sforzo di conversione definitiva… Giovanni insiste sulla purezza morale… Il battesimo di Giovanni stabilisce soltanto un’economia provvisoria: é un battesimo di acqua, preparatorio al battesimo messianico nello Spirito Santo e nel fuoco (Mt 3,1) »[9].

2.4) Il battesimo secondo i vangeli[10]: il battesimo di Gesù.

1223   Gesù Cristo… dà inizio alla sua vita pubblica dopo essersi fatto battezzare da san Giovanni Battista nel Giordano e, dopo la sua risurrezione, affida agli Apostoli questa missione:

« Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato » (Mt 28,19-20).

1224  Nostro Signore si è volontariamente sottoposto al battesimo di san Giovanni, destinato ai peccatori, per compiere ogni giustizia. Questo gesto di Gesù è una manifestazione del suo « annientamento ». Lo Spirito che si librava sulle acque della prima creazione, scende ora su Cristo, come preludio della nuova creazione, e il Padre manifesta Gesù come il suo Figlio prediletto.

1225  È con la sua pasqua che Cristo ha aperto a tutti gli uomini le fonti del Battesimo. Egli, infatti, aveva già parlato della passione, che avrebbe subìto a Gerusalemme, come di un « battesimo » con il quale doveva essere battezzato. Il sangue e l’acqua sgorgati dal fianco trafitto di Gesù crocifisso sono segni del Battesimo e dell’Eucaristia, sacramenti della vita nuova: da quel momento è possibile nascere « dall’acqua e dallo Spirito » per entrare nel regno dei cieli (Gv 3,5).

«Considera, quando sei battezzato, donde viene il Battesimo, se non dalla croce di Cristo, dalla morte di Cristo. Tutto il mistero sta nel fatto che egli ha patito per te. In lui tu sei redento, in lui tu sei salvato».

Sullo sfondo di queste tradizioni battesimali, si è sviluppato il rito del battesimo con elementi comuni al passato e con elementi originali propri. Essi sono:

  • perdono del peccato originale e dei peccati
  • ingresso nella comunità cristiana,
  • inizio dell’esistenza umana come sequela di Gesù Cristo,
  • irripetibilità : esso è dato una volta per tutte,
  • conferito sotto l’azione dello Spirito Santo,
  • amministrato “nel nome di Gesù”.

Dal catechesimo della Chiesa leggiamo ancora:

1226  Dal giorno della Pentecoste la Chiesa ha celebrato e amministrato il santo Battesimo. Infatti san Pietro, alla folla sconvolta dalla sua predicazione, dichiara: « Pentitevi, e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo » (At 2,38). Gli Apostoli e i loro collaboratori offrono il Battesimo a chiunque crede in Gesù: Giudei, timorati di Dio, pagani. Il Battesimo appare sempre legato alla fede:

« Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia », dichiara san Paolo al suo carceriere a Filippi. Il racconto continua: « Subito il carceriere si fece battezzare con tutti i suoi » (At 16,31-33).

1227  Secondo l’apostolo san Paolo, mediante il Battesimo il credente comunica alla morte di Cristo; con lui è sepolto e con lui risuscita: «Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,3-4). I battezzati si sono «rivestiti di Cristo». Mediante l’azione dello Spirito Santo, il Battesimo è un lavacro che purifica, santifica e giustifica.

1228  Il Battesimo è quindi un bagno d’acqua nel quale « il seme incorruttibile » della Parola di Dio produce il suo effetto vivificante. Sant’Agostino dirà del Battesimo: « Accedit verbum ad elementum, et fit sacramentum – Si unisce la parola all’elemento, e nasce il sacramento».

1229  Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli Apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l’annunzio della Parola, l’accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l’effusione dello Spirito Santo, l’accesso alla Comunione eucaristica.

Terza domanda:

  1. Come si celebra il sacramento del battesimo? Quali sono i simboli del battesimo?

Credo che tutti voi abbiate esperienza della celebrazione del sacramento del battesimo. Chissà quante volte avete partecipato alla liturgia del battesimo, amministrato da un sacerdote o da un diacono, sia all’interno della celebrazione dell’Eucarestia sia al di fuori.

La liturgia del battesimo è ricchissima di segni e simboli e, al tempo stesso, intensa nel suo svolgersi.

Essa si apre nel chiedere il nome del candidato, sul cui volto il ministro sacro esegue il segno della croce per esprimergli l’appartenenza a Cristo e la grazia della salvezza che sta per ricevere.

Prosegue con il rito di liberazione dal male, mediante l’olio dei catecumeni, con la richiesta di rinuncia a Satana e la professione di fede in Dio, per giungere finalmente sia al battesimo con la formula trinitaria ( Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo) sia ad essere consacrato a Dio mediante l’olio crismale[11].

Infine il neo-battezzato viene rivestito della veste bianca, a simboleggiare la nuova vita in Cristo, riceve la candela accesa alla fiamma del cero pasquale, a significare la luce di Cristo, luce della risurrezione che da quel momento in poi illuminerà la sua vita, e su di lui il ministro sacro effettua il rito dell’effatà, nel quale si proclama che egli presto possa ascoltare, annunciare e vivere la parola di Dio, soprattutto nel caso in cui il battezzato è un neonato.

Vorrei brevemente soffermarvi sul significato di alcuni segni della liturgia battesimale:

  • Il Nome.

All’inizio del rito, viene chiesto il nome del candidato, perchè indica l’identità della persona. Dire il proprio nome è, in qualche modo, uscire dall’anonimato, farsi conoscere e ri-conoscere.

Quando incontriamo delle persone per la prima volta e ci presentiamo diciamo il nostro nome, diciamo chi siamo e come possiamo essere riconosciuti. Il nome è importante nella vita di una persona.

La Chiesa, all’inizio della liturgia battesimale, chiede il nome perchè essa si trova di fronte ad un essere umano-persona, indipendentemente dall’età del candidato, che essa desidera conoscere ed accogliere nella sua comunità.

Nella Bibbia il nome indica sia l’essere della persona, il suo cuore, che la “vocazione” ovvero la missione, il compito che Dio le ha affidato.

Inoltre, il nome è importante perché esprime il desiderio di Dio di chiamarci per nome in maniera univoca, di stabilire una relazione personale e intima che porta a conoscersi reciprocamente.

Proviamo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, a ripensare al proprio nome.

Pensate al nome che avete ricevuto nel giorno della vostra nascita, confermato successivamente, durante il battesimo, dai vostri genitori, insieme al padrino e/o alla madrina.

Perché i miei genitori hanno scelto questo nome per me?

Qual’è il significato del mio nome?

Quale missione è racchiusa in esso?

Che cosa Dio si attende da me per il bene dell’umanità?

  • La rinuncia e la professione di fede.

Questi due atti: rinunciare a Satana, a tutto il male, e professare la fede in Dio preparano il cuore a ricevere il dono del battesimo, il dono della fede e della vita nuova. Essi esprimono l’adesione a Cristo che avviene nella libertà del candidato.

Il battezzando (o i genitori nel caso di un neonato) è chiamato, nella professione di fede, a rinunciare ai “NO” della morte” ed a scegliere i “SI” della vita.

Occorre volersi e sapersi distaccare da certi legami, per poter ricevere e accogliere la vita di Dio, la vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Non possiamo servire Dio e “mammona” (Cf. Mt 6,24).

Durante il rito, tutti i presenti, insieme al candidato, sono chiamati a pronuciare la rinuncia ai tre “no” che conducono alla perdizione e all’insoddisfazione dell’esistenza ed a professare i tre “si” del compimento della vita.

  • L’olio.

L’olio con il quale viene unto il canditato al battesimo richiama l’usanza dei lottatori che ungevano il corpo per sfuggire alla presa dei loro nemici. La Chiesa ha adottato questo gesto per indicare che la persona, con il sacramento, viene fortificata dalla forza di salvezza di Cristo per lottare contro il male e vincerlo.

Inoltre questo simbolo vuole ricordare ai cristiani che la vita evangelica è anche una vita di lotta, di combattimento che durerà tutta l’esistenza.

Una lotta, però, incoraggiata sia dalle parole di Gesù:

Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori” (Gv 12, 31) e “abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33)

sia dalla fede di san Paolo quando esclama:

Tutto posso in colui che mi dà forza” (Fil 4,3).

  • La luce.

Dalle parole di papa Francesco leggo:

La consegna rituale della fiamma attinta dal cero pasquale, rammenta l’effetto del Battesimo: «Ricevete la luce di Cristo», dice il sacerdote. Queste parole ricordano che non siamo noi la luce, ma la luce è Gesù Cristo (Gv 1,9; 12,46), il quale, risorto dai morti, ha vinto le tenebre del male. Noi siamo chiamati a ricevere il suo splendore! Come la fiamma del cero pasquale dà luce a singole candele, così la carità del Signore Risorto infiamma i cuori dei battezzati, colmandoli di luce e calore. E per questo, dai primi secoli il Battesimo si chiamava anche “illuminazione” e quello che era battezzato era detto “l’illuminato”. La vocazione cristiana è un «camminare sempre come figli della luce, perseverando nella fede»[12].

  • La veste bianca.

La veste bianca, che viene consegnata alla fine del rito battesimale, simboleggia l’appartenenza al mondo dei risorti, invisibile agli occhi umani ma reale nel cuore delle persone; appartenenza al mondo di Dio e della sua grazia.

Questa veste indica che d’ora in poi la vita del battezzato è rivestita di Cristo, è permeata dal dono dello Spirito Santo e nutrita dall’amore del Padre, lo stesso amore che Egli ha per il Figlio suo unigenito.

Si è dunque rivestiti di “nuovo”, di qualcosa che non è di questo mondo, che solo lo Spirito conosce e può realizzare nella vita del cristiano. Una veste bianca, nuova, che san Paolo esprime con queste parole:

«Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto»(Col 3,12-14).

Quarta ed ultima domanda:

  1. Qual è il valore spirituale del battesimo? Che cosa esso produce nella vita del candidato? Quali sono gli effetti e i frutti che lo Spirito Santo elargisce nel cuore del neo-battezzato attraverso questo sacramento?

Rispondiamo a questa serie di domande, prendendo in esame alcuni paragrafi del catechesimo della chiesa cattolica:

1262  I due effetti principali sono dunque la purificazione dai peccati e la nuova nascita nello Spirito Santo »[13].

 1263  Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato. In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.

1264  Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità inerenti alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una inclinazione al peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente, l’incentivo del peccato (« fomes peccati »): « Essendo questa lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo. Anzi, “non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole” (2 Tm 2,5) ».

1265  Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una « nuova creatura » (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio che è divenuto « partecipe della natura divina » (2 Pt 1,4), membro di Cristo e coerede con lui, tempio dello Spirito Santo.

1266  La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che:

  • lo rende capace di credere in Dio, di sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali;
  • gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo;
  • gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali.

In questo modo tutto l’organismo della vita soprannaturale del cristiano ha la sua radice nel santo Battesimo.

1267  Il Battesimo ci fa membra del corpo di Cristo. « Siamo membra gli uni degli altri » (Ef 4,25). Il Battesimo incorpora alla Chiesa. Dai fonti battesimali nasce l’unico popolo di Dio della Nuova Alleanza che supera tutti i limiti naturali o umani delle nazioni, delle culture, delle razze e dei sessi: « In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo » (1 Cor 12,13).

1268  I battezzati sono divenuti « pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo » (1 Pt 2,5). Per mezzo del Battesimo sono partecipi del sacerdozio di Cristo, della sua missione profetica e regale, sono « la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui » che li « ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce » (1 Pt 2,9). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli.

1269  Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso, ma a colui che è morto e risuscitato per noi. Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri, a servirli nella comunione della Chiesa, ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa, e a trattarli « con rispetto e carità ». Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa.

1271  Il Battesimo costituisce il fondamento della comunione tra tutti i cristiani, anche con quanti non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa cattolica: « Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto debitamente il Battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. […] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore ». « Il Battesimo quindi costituisce il vincolo sacramentale dell’unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati ».

1272  Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo. Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile (« carattere ») della sua appartenenza a Cristo. Questo sigillo non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto.

1273  Incorporati alla Chiesa per mezzo del Battesimo, i fedeli hanno ricevuto il carattere sacramentale che li consacra per il culto religioso cristiano. Il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa liturgia della Chiesa e a esercitare il loro sacerdozio battesimale con la testimonianza di una vita santa e con una operosa carità.

1274  Il « sigillo del Signore » è il sigillo con cui lo Spirito Santo ci ha segnati « per il giorno della redenzione » (Ef 4,30). « Il Battesimo, infatti, è il sigillo della vita eterna ». Il fedele che avrà « custodito il sigillo » sino alla fine, ossia che sarà rimasto fedele alle esigenze del proprio Battesimo, potrà morire nel « segno della fede », con la fede del proprio Battesimo, nell’attesa della beata visione di Dio – consumazione della fede – e nella speranza della risurrezione.

Infine, il battesimo Cristiano, per la sua specificità e singolarità rispetto ai culti di purificazione presenti in altre religioni, viene celebrato e conferito secondo alcune dimensioni teologiche[14] importanti, da tenere sempre presenti, e che voglio evidenziare:

  • Dimensione cristologica (di Gesù Cristo)

Il battesimo viene celebrato nel “nome di Cristo”, cioè secondo l’autorità e la potenza di Gesù Cristo, conferendo, in chi lo riceve, il sigillo (sphraghis), il marchio, che rappresenta il “passaggio di proprietà” dal mondo delle tenebre e del peccato al mondo della luce e di Dio.

  • Dimensione pasquale (la Pasqua)

Nel testo biblico di “Romani 6,1-14”, che ‘istintivamente’ la Tradizione ecclesiale ha considerato ‘quasi normativo’ per la sua dottrina battesimale”[15], dobbiamo evidenziare che nel battesimo si realizza la medesima esprienza della Pasqua.

Come Cristo è morto e risorto, cosi il battezato vive  e partecipa  della Pasqua del Signore, nella quale  la sua vita muore al peccato per sempre e risorge alla vita nuova, alla vita della risurrezione, sotto la guida dello Spirito Santo.

Questa dimensione pasquale è molto importante perchè ci aiuta non solo a capire, ma soprattutto ad accogliere ogni evento ed esperienza di croce, di dolore e di morte, sia nella vita personale di ciascuno sia nella vita delle persone a noi care, come strada e dono per sperimentare gli effetti salvifici della risurrezione.

Con ciò non sto affermando che bisogna andare alla ricerca delle situazioni di dolore, bensì cominciare a guardare e, di conseguenza, ad  accogliere le croci e i dolori che la vita ci presenta con altri occhi, con gli occhi della fede,  scoprendo in essi il valore della risurrezione di Gesù Cristo.

  • Dimensione pneumatologica (dello Spirito Santo)

L’aspetto specifico del battesimo, che lo distiungue da tutte le altre forme e tradizioni del passato, è che esso avviene per mezzo dello Spirito Santo, donato al cuore di chi viene battezzato.

A differenza di san Giovanni Battista, il quale battezzava con acqua, il battesimo di Gesù avviene con acqua e con Spirito Santo (Mt 3,11; Mc 1,8; lc 3,16; Gv 1,19-34). Il battesimo cristiano è un battesimo nello Spirito (Cf. Mc 10,38; Lc 12,49-50).

Esso è il sacramento con il quale viene trasmesso lo Spirito di Cristo crocifisso sulla croce e risorto dal sepolcro.

Quell’ultimo soffio vitale di Cristo, emesso sulla croce: lo Spirito Santo, il Paraclito, non è svanito nell’aria, ma è dato ad ogni battezzato, nel giorno del battesimo e si estende fino alla fine dei tempi.

  • Dimensione trinitaria (della Santissima Trinità)

Nel vangelo di san Matteo leggiamo:

E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,” (28, 18-19).

La formula, ricordata da Matteo, del mandato missionario del battesimo ne pone in evidenza la dimensione trinitaria. Cioè il battesimo Cristiano, in quanto tale, è un evento che si realizza nella Trinità.

Questo aspetto specifico del battesimo evince tre aspetti: esso è un atto del Dio uno e trino, chiede la conversione alla Trinità e inserisce il soggetto nella vita trinitaria[16].

Nel battesimo siamo inseriti nella vita trinitaria, nell’amore tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo.

Il cristiano diventa presenza della Trinità. Il suo pensiero, le sue scelte e il suo agire dovrebbero diventare una risposta di adesione a questa nuova vita che si vive ormai nella Trinità.

La vita del cristiano è vita della e nella Trinità… in cammino verso Cieli nuovi e Terra nuova (Is 65,17; Ap 21,1).

  • Dimensione antropologica (umana)

L’evento battesimale distingue due aspetti antropologici: uno oggettivo e l’altro soggettivo.

L’aspetto oggettivo indica che il battesimo opera nel battezato un passaggio dal prima al dopo, ovvero un cambiamento di vita.

Usando l’immagine di san Paolo, il battezzato passa dall’essere un “uomo vecchio” ad un “uomo nuovo”.

Nella lettera agli Efesini (4, 17-23), egli scongiura i cristiani a deporre l’uomo vecchio, con la condotta di prima, e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio e rinato nell’acqua dello Spirito Santo.

L’aspetto soggettivo indica l’apertura, l’accoglienza e l’adesione del soggetto al dono del battesimo, al dono della figliolanza con Dio.

Questo aspetto soggettivo sottolinea, in maniera forte e radicale, la scelta di vivere la propria vita secondo la legge di Dio, secondo le parole di Gesù che leggiamo nei vangeli e secondo quella dimensione ecclesiologica: non da soli ma con  e nella Chiesa.

  • Dimensione ecclesiologica (della Chiesa)

Il battesimo, come rito d’introduzione alla vita di fede, introduce il battezzato nella comunità ecclesiale: egli diventa membro della Chiesa e parte dell’unico Corpo di Cristo.

Se da un lato il battesimo realizza i due movimenti, discendente: Dio-Trinità verso l’uomo, e ascendente: l’uomo verso Dio-Trinità, dall’altro lato…dobbiamo parlare anche di un terzo movimento, quello orizzontale, quello della fraternità universale: verso l’Umanità.

La persona battezzata viene introdotta nella comunione con i fratelli e le sorelle ed è chiamata a costruire l’ unità nella Chiesa cattolica, l’unità nelle Chiese di confessioni diverse e l’unità nel mondo.

A tale proposito il teologo Piero Coda afferma:

“il battesimo è l’atto che fonda l’unità ecclesiale” e in quanto tale “è segno ed espressione della comunione tra i cristiani delle diverse Chiese”… : anche se essa verrà pienamente manifestata e realizzata nell’Eucarestia”[17].

  •  Dimensione escatologica (quella della fine dei tempi)

Quest’ultima dimensione della vita battesimale sottolinea il processo evolutivo della vita di fede verso il Paradiso.

Con il battesimo inizia la vita cristiana, ma occorre che, successivamente, essa si sviluppi, che venga nutrita e portata a maturazione fino al compimento ultimo, che avverrà alla fine dei tempi ovvero nel tempo “escatologico” con la seconda venuta di Cristo sulla terra.

Questo processo di crescita della fede nella vita del battezzato, mentre realizza e porta a compimento la vita cristiana, nello stesso tempo diventa annunzio e proclazione del Regno dei Cieli e testimonianza della Vita eterna.

Conclusione.

Concludo con questa espressione: “il Battesimo è missione”!

Il sacramento del battesimo oltre ad introdurre il candidato nella vita di Dio, cioè nella vita della Santissima Trinità, cancella in lui il peccato orginale e ogni forma di peccato, e lo introduce nella Chiesa con il dono dello Spirito Santo, infondendo anche il mandato missionario.

Una caratteristica importante del battesimo, di cui non ho già accennato , è l’aspetto missionario, che esso porta in sé.

Quando parliamo del sacramento del battesimo, dobbiamo, a mio avviso, porre sempre in evidenza le due dimensioni fondamentali della fede: il discepolato e la missione.

Con il battesimo la persona diventa discepolo, ovvero è chiamata a seguire Cristo, a conformarsi a Lui attraverso la parola di Dio, l’azione della Chiesa, la prassi sacramentale, fino ad esclamare, come san Giovanni Battista: Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3,30).

Il battesimo, nello stesso tempo, conferisce al battezzato il compito della missione: annunciare il vangelo. I

l battezzato è un missionario a tutti gli effetti.

Esiste un legame inscindibile tra l’essere discepolo, credente in Dio, e l’essere missionario perché essi sono co-essenziali.

Non possiamo parlare di fede senza la missione: l’una include ed esprime sempre l’altra, come due facce della stessa medaglia.

Infine, possiamo affermare che quanto più la vita cristiana diventa missione, annuncio del mistero di Dio, tanto più essa realizza il dono e la vocazione proprie del battesimo.

“In virtù del battesimo – afferma papa Francesco: “noi diventiamo discepoli missionari, chiamati a portare il Vangelo nel mondo (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 120). «Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione… La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo» (ibid.) di tutti, di tutto il popolo di Dio, un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Il Popolo di Dio è un Popolo discepolo – perché riceve la fede – e missionario – perché trasmette la fede. E questo lo fa il Battesimo in noi. Ci dona la Grazia e trasmette la fede. Tutti nella Chiesa siamo discepoli, e lo siamo sempre, per tutta la vita; e tutti siamo missionari, ciascuno nel posto che il Signore gli ha assegnato[18].

Termino suggerendo alcuni aiuti concreti per approfondire il contenuto di questa catechesi.

  • Prendere coscienza del battesimo che mi è stato dato: chiedere a Dio, nella preghiera personale, una maggiore coscienza del battesimo e l’aiuto per attualizzarlo sempre di più nella vita quotidiana.
  • Ringraziare e pregare:

                – Ringraziare le vostre famiglie, in particolare ai vostri genitori che hanno chiesto per voi il dono del battesimo.

               – Ringraziare la vostra prima Comunità ecclesiale-parrocchiale che vi ha accolti nel giorno del battesimo.

               – Ringraziare i vostri padrini e madrine.

               – Pregare per i genitori, i padrini e madrine e per la parrocchia nella quale siamo stati battezzati.

  • Andare a rivedere le foto fatte a ricordo del giorno del battesimo.
  • Informarsi sulla data del giorno del proprio battesimo. Vedere video: udienza generale di papa Francesco, mercoledi 8 gennaio 2014[19] (dal minuto 3:30 a 5:48).
  • Rinnovare il battesimo.

Vi invito a rinnovare il battesimo con un semplice momento di preghiera.

Se potete, visitate la chiesa in cui siete stati battezzati, oppure anche la chiesa della vostra parrocchia.

Qui rinnovate il dono del vostro battesimo in questo modo:

  • recitate il credo.
  • benedite la propria fronte o lasciare cadere sul capo un po’ d’acqua benedetta, presente nell’acquasantiera all’ingresso di ogni chiesa.
  • recitate il Padre nostro, pregando per il Papa e per la Chiesa,
  • infine, dite una preghiera alla Madonna, per porsi sotto la sua custodia, essendo Colei che, tra i cristiani, è stata la prima ad essere battezzata.

In questi giorni celebriamo la festa dei Santi e la commemorazione dei Defunti. Desideriamo, a conclusione della catechesi,  pregare per tutti i nostri cari defunti con la seguente preghiera di sant’Ambrogio, vescovo di Milano[20]:

« Signore Dio,
non possiamo sperare per gli altri
più di quanto si desidera per se stessi.
Per questo io ti supplico: non separarmi dopo la morte
da coloro che ho così teneramente amato sulla terra.
Fà o Signore, ti supplico
che là dove sono io gli altri si trovino con me,
affinché lassù possa rallegrarmi della loro presenza,
dato che ne fui così presto privato sulla terra.
Ti imploro Dio sovrano,
affrettati ad accogliere
questi figli diletti nel seno della vita.
Al posto della loro vita terrena così breve,
concedi loro di possedere la felicità eterna ».

L’eterno riposo dona a loro o Signore…

Infine, come l’anno scorso, vogliamo chiedere ai Santi di accompagnarci in questo nuovo anno pastorale, come angeli custodi e guide personali della nostra vita.

Chiedo ora, a ciascuno di voi, di scegliere un numero compreso fra 1 e 31. Ciascun numero corrisponde al nome di un santo/a o beato/a, che le nostre amiche Ivana e Celestina hanno preparato.   Scegliete ora un numero….

Vi leggo la lista dove ad ogni numero corrisponde il nome di un santo…..

  1. San Pietro
  2. San Paolo
  3. Santa Madre Teresa di Calcutta
  4. San Pio da Pietralcina
  5. San Rocco
  6. San Marco Evangelista
  7. Santa Rita da Cascia
  8. San Michele Arcangelo
  9. San Nicola
  10. Santa Sofia
  11. Santa Teresa di Lisieux
  12. San Vito
  13. San Tommaso Moro
  14. San Sebastiano
  15. Beato Carlo Acutis
  16. Santa Bernardetta
  17. Sant’Eugenio de Mazenod
  18. Beata Chiara Badano
  19. Beato Christian de Chergé (monaco e martire de Tibhirine, Algeria)
  20. Santa Bakhita
  21. Santa Gianna Beretta Molla
  22. Santa Gemma Galgani
  23. Santa Giovanna d’Arco
  24. San Giovanni Paolo II
  25. San Filippo Neri
  26. San Domenico Savio
  27. San Giovanni Bosco
  28. San Camillo de Lellis
  29. San Giovanni di Dio
  30. Beata Sandra Sabattini
  31. Santa Giovanna Antida Thouret

Recitiamo insieme la preghiera del Padre nostro, prima di ricevere la santa benedizione.

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[1] Giovanni Paolo II, Terzio millennio adveniente, Editrice Vaticana, n. 41.

[2] M. Florio – C. Rocchetta, Sacramentaria Speciale. I., Battesimo, confermazione, eucarestia, Ed. EDB 2004, pag. 11.

[3] Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes 22.

[4] CCC 1231.

[5] CCC 1215.

[6]San Gregorio Nazianzeno, Orationes, 40, 3-4; PG 36, 361C.

[7] Cf. Dizionario di Pastorale Vocazionale, voce Battesimo di Piero Coda, Editrice Rogate 2002, pag. 102-109.

[8] Dizionario di Teologia Biblica, pubblicato sotto la direzione di Xavier Leon-Dufour. Ed. Marietti 2001, pag.112.

[9]Dizionario di Teologia Biblica, Ed. Marietti, 2001 112-113.

[10] Mt 3,1-17; Mc 1,1-13; Lc 3,1-22; Gv 1,19-34.

[11] olio benedetto dal Vescovo della diocese il giovedi santo.

[12] https://www.missioitalia.it/wp-content/uploads/2019/07/1_Catechesi-Papa-Francesco-sul-Battesimo.pdf

[13] CCC 1262.

[14] Cf. Dizionario di Pastorale Vocazionale, voce Battesimo di Piero Coda, Editrice Rogate 2002, pag. 104-108.

[15] Diz. di Pastorale Vocazionale…, pag. 105.

[16] Cf. Idem 106.

[17] Idem pag. 107-108.

[18] https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140115_udienza-generale.html

[19] https://www.youtube.com/watch?v=MX4yO-S9CtI

[20] https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/come-pregare-per-i-defunti

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